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FCA Polo di Torino, Uliano: dalle assemblee valutazioni positive all’accordo. Preoccupazioni su eventuali dazi USA

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Comunicato Stampa

 

Dichiarazione del  segretario nazionale Fim-Cisl Ferdinando Uliano 

FCA Polo di Torino: dalle assemblee valutazioni positive all’accordo,

ora si definiscano nel piano modelli e investimenti. Preoccupazioni su eventuali dazi USA.

 

Si sono concluse nella giornata di oggi le assemblee nel Polo Produttivo di Mirafiori e Grugliasco per l’illustrazione dell’accordo sindacale del 26 aprile 2018, che ha messo in sicurezza e a salvaguardato l’occupazione dei 3.640 lavoratori di Mirafiori e dei 1.670 di Grugliasco. L’accordo prevede un’importante programma di oltre 148.000 ore di formazione d’aula e on the job, coinvolgendo circa 1.053 lavoratori, l’utilizzo di un maggior periodo di ammortizzatori sociali e su base volontaria di un piano di incentivazioni per lo scivolo pensionistico, rotazioni e ricollocazioni, tutto finalizzato a dare garanzie occupazionali in preparazione dei prossimi investimenti destinati nel polo produttivo torinese.

Le assemblee sono state molto partecipate e i lavoratori hanno condiviso e compreso il valore dell’accordo che abbiamo fatto, dichiara Ferdinando Uliano il segretario nazionale della FIM-CISL che ha partecipato a tutte le assemblee di Mirafiori e Grugliasco. Senza questo accordo oltre 1.053 avrebbero rischiato di essere drammaticamente espulsi dal lavoro.

Durante l’assemblea il segretario della FIM ha dichiarato che ora i vertici di FCA devono fare la loro parte nel piano industriale che verrà presentato il prossimo 1 giugno. Servono investimenti e modelli nuovi e soprattutto devono essere chiari i tempi di attuazione che, per raggiungere la piena occupazione, devono essere definiti in maniera precisa e attuati in tempi brevi.

Sollecitato dalle preoccupazioni emerse da alcuni lavoratori sulle dichiarazioni di Trump circa il rischio di un inasprimento dei dazi e delle conseguenti ricadute sulle auto importate negli USA, Uliano ha precisato che ogni operazione volta a scatenare una guerra commerciale sui dazi creerebbe inevitabilmente ripercussioni negative occupazionali, sia per gli stabilimenti italiani che per quelli statunitensi. Noi e il sindacato americano quando abbiamo condiviso la nascita di FCA – ha ribadito F. Uliano in assemblea – abbiamo risollevato dalle macerie e salvato dal fallimento Fiat e Chrysler, rilanciando il settore dell’auto evitando così migliaia di licenziamenti negli Stati Uniti e in Italia. Ora è indispensabile avere rassicurazioni da FCA e dalle istituzioni del nostro paese su questa partita, che potrebbe avere implicazioni sugli assetti occupazionali delle attuali produzioni destinate oltre oceano.

 

 Roma 15 maggio 2018

Ufficio Stampa Fim Cisl

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