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FCA e Indotto: Per stare sul mercato servono Regole e Coesione

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Dichiarazione Stampa di Giuseppe Terracciano Segr.Generale Fim Cisl Campania

FCA e Indotto: Per stare sul mercato servono Regole e Coesione !

 

L’applicazione delle regole previste dall’accordo interconfederale del 10 gennaio 2014 in materia di democrazia sindacale e misurazione della rappresentanza costituiscono uno strumento necessario al superamento degli accordi separati, consentendo ai lavoratori di scegliere i propri rappresentati, ma risultano anche utili al governo dei processi industriali accompagnati dagli investimenti nell’era globale .

Il piano industriale presentato dall’ A.d. Marchionne qualche tempo fa è una risposta a tutti coloro che non hanno creduto e non ancora credono nell’ex gruppo Fiat (oggi Fca), risollevatosi anche grazie alla saggezza dimostrata dalla Fim e della Cisl, insieme alle altre oo.ss. firmatarie, quando accettarono la sfida di Marchionne nel 2010 sugli investimenti a Pomigliano, premiata dall’esito del referendum tra i lavoratori, ma è anche una opportunità per consentire al sindacato di sviluppare un’azione tesa al monitoraggio e al governo delle opportunità industriali che vengono a crearsi per il nostro paese.

Il rifiuto della Fiom, è l’ennesima occasione sprecata, in quanto solo volto ad ostacolare un processo che, al contrario, richiede coesione e partecipazione per contribuire al miglioramento del paese e della condizione dei lavoratori e dei cittadini.

La crisi, la mancanza di lavoro obbliga tutto il Sindacato a guardare avanti, ad avere fiducia nella costruzione di una prospettiva industriale che parte da una forte e convinta valorizzazione della funzione del sindacalismo confederale e del suo modello produttivo, per cui la Fiom, si assume una pesante responsabilità per le ricadute della mancata adesione dell’applicazione di regole democratiche funzionali anche a garantire il governo degli investimenti e l’azione sindacale nell’era globale

Anche la politica e le Istituzioni, tuttavia, debbono fare la propria parte, perché oggi più di ieri la situazione lo richiede con forza, in quanto sono indispensabili progetti concreti, misurabili ed esigibili, che rilancino l’industria, in particolare in Campania

Napoli, 24.10.2014