CCNL metalmeccanici: Bentivogli dopo 4 mesi ora negoziato serrato
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Marco BENTIVOGLI
BENTIVOGLI, CCNL: DOPO 4 MESI NEGOZIATO SERRATO
Dopo l’incontro del 5 novembre 2019 e il lavoro delle commissioni contrattuali, si è tenuto oggi a Roma l’incontro in plenaria per il rinnovo del CCNL metalmeccanico 2020-22.
Aprendo i lavori Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, ha affrontato i temi delle commissioni contrattuali riguardanti i punti presenti sulla piattaforma delle organizzazioni sindacali. Per Franchi il rinnovo deve partire dalla semplificazione del contratto migliorando le parti ridondanti, con l’obiettivo di fornire una cornice contrattuale in cui calare la contrattazione aziendale.
Sullo stesso fronte Assistal ha precisato la necessità di lavorare sul contratto per tutelare al meglio il personale all’estero, creando le condizioni per mettere le persone in sicurezza.
Per il Segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli è urgente “andare oltre la situazione del settore visto che siamo al quarto incontro. Sicuramente non possiamo continuare a definire l’innovazione come un fattore strategico per il settore a patto che sia a costo zero.Non si puó relegare l’innovazione alla volontarietà delle aziende di sperimentare. Se vogliamo ragionare in termini di competitività dobbiamo pensare a far crescere i fattori della produzione. Siamo favorevoli a tornare agli osservatori ma la risposta di Federmeccanica e Assist sul tema della partecipazione è assolutamente deludente”.
Bentivogli prosegue ribadendo di “considerare che il bilancio delle competenze dei lavoratori all’interno delle imprese e del territorio sia un aspetto assolutamente innovativo. Almeno il 50% delle imprese ha disatteso gli impegni sulla formazione. Se dobbiamo scegliere la via alta della competitività bisogna concentrarsi su questo. Sul tema dell’alternanza scuola lavoro siamo d’accordo che debba diventare una procedura da implementare valorizzando le esperienze virtuose.
Anche sul Welfare condividiamo che ci debba essere una gestione sartoriale e per questo abbiamo chiesto una piattaforma nazionale di gestione dei flexible benefit per garantire trasparenza. Su Cometa, invece, il saldo tra ingresso e uscite è ancora in negativo e sono ancora pochi i giovani che entrano nel fondo, quando invece ne avrebbero maggiore bisogno. Per quanto riguarda salute e sicurezza purtroppo, negli ultimi mesi, c’è stata una carneficina: bisogna prendere le migliori pratiche presenti nel nostro contratto, diffonderle per alimentare una cultura diffusa.
Sull’inquadramento professionale questo contratto non si può chiudere senza una sua radicale revisione. L’inquadramento attuale del 1973 e oggi è diventato una gabbia inaccettabile per la professionalità delle persone. Se vogliamo portare un po’ di meritocrazia dentro le aziende dobbiamo fare passi da gigante. Sull’elemento perequativo bisogna prendere atto che non ha funzionato perché arriva solo al 3% delle imprese e, quindi, il meccanismo deve essere rivisto: o viene erogato oppure deve esserci un automatismo che garantisca la contrattazione.
Sul salario, invece, noi abbiamo i salari più bassi d’Europa e questo rappresenta un problema non solo per il sindacato ma sopratutto per le imprese. Siamo favorevoli a ridistribuire la produttività a livello aziendale e territoriale ma serve aumentare i minimi contrattuali. Scordatevi quindi che si faccia un contratto a costo zero.
Sono passati quasi quattro mesi e siamo ancora lontani dall’entrare nel cuore della trattativa. Il contratto va considerato come un elemento di investimento e stabilità della categoria. Bisogna assolutamente entrare nel vivo del confronto iniziando un percorso virtuoso che vada dritto al rinnovo”.
Roma, 19 febbraio 2020
Ufficio Stampa nazionale Fim Cisl