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GIAN BATTISTA CAVAZZUTI (1930-2022): UN FONDATORE CHE “HA DATO TUTTO ALLA FIM E ALLA CISL”

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Leggi testimonianza Gian Battista Cavazzuti 2008 di B. Liverani

La FIM piange la scomparsa di Gianbattista Cavazzuti, protagonista della generazione che ha rinnovato la FIM negli anni ‘60, segretario nazionale FIM dal ‘62 al ‘70 e poi attivista del sindacalismo internazionale

Si è spento oggi Gian Battista Cavazzuti, fondatore della Libera Cgil, sindacalista della Fim e della Cisl.

Cavazzuti nasce a Modena il 16 settembre 1930, primo di nove figli.

Di famiglia antifascista, si iscrive alla Democrazia Cristiana nel 1947, iniziando poco dopo l’attività sindacale e partecipando alla costituzione della Libera Cgil. Entra in contatto, quasi subito con Ermanno Gorrieri che considera il suo maestro e che lo coinvolge nella Cisl di Modena come formatore nei campi scuola e nelle c.d. “tre sere”, attività di sensibilizzazione di base del “sindacato nuovo”.

Nel 1955 avviene la sua svolta “sindacale” Gorrieri e Luigi Macario (allora segretario organizzativo nazionale della Cisl) gli propongono di partecipare al corso lungo presso il Centro Studi di Firenze che lui frequenta entrando in contatto con Benedetto De Cesaris, primo direttore del Centro Studi, figura molto vicina a Giuseppe Dossetti.

E’ così che, alla fine del corso lungo, Luigi Macario gli dice: “andrai a Sesto San Giovanni. Tu vieni da Modena e sai trattare con i comunisti”. Inizia così l’esperienza di Cavazzuti alla Fim di Milano allora guidata da Pietro Seveso. Cavazzuti opera poi anche a Monza (e per un paio di anni anche ad Aosta) e inizia il sodalizio e l’amicizia con un giovanissimo Pierre Carniti, appena arrivato anch’egli dal Centro Studi di Firenze.

Nel 1962 al congresso nazionale di Bergamo, la “generazione della nuova Fim”: guidata da Carniti e con altre figure importantissime come Pippo Morelli, Alberto Tridente, Franco Castrezzati, Alberto Gavioli, conquista un grande successo. E’ Cavazzuti ad entrare per primo nella segreteria nazionale, aprendo la strada ad una eccezionale stagione che si raccoglierà intorno a Carniti e alla rivista Dibattito Sindacale e che avrà come punto di riferimento anche Luigi Macario.

Si consolida proprio nel 1963 la grande intuizione e conquista contrattuale che diffonde in maniera sistematica la contrattazione articolata nel nostro paese, a partire dalle aziende metalmeccaniche.

Cavazzuti rimane nella segreteria nazionale della Fim fino al 1970, lavorando insieme a Macario e Carniti e gestendo insieme a loro anche il famoso contratto dell’autunno caldo nel 1969.

Già fortemente impegnato nella Fism (la federazione internazionale dei metalmeccanici) nel 1970 Cavazzuti entra a far parte del dipartimento internazionale della Cisl, allora guidata da Bruno Storti, dove opererà fino al 1980.

Nel 1979 diviene consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo e poco dopo anche responsabile del dipartimento internazionale della Cisl Lombardia che guida fino ai primi anni 2000.

Conclude la sua esperienza “attiva” in Cisl nel 2005 collaborando con il dipartimento internazionale della Cisl nazionale allora guidato da Luigi Cal.

Cavazzuti ha scritto nel 2005 una bellissima lettera di commiato all’organizzazione che si concludeva così: “Alla Cisl devo tutto: la Cisl mi ha dato tutto. Anche io ho cercato di dare tutto me stesso alla Cisl”.

La sua ultima, eccezionale, testimonianza è stata rilasciata nel 2020 ed è contenuta nel libro: “Sapere, Libertà, Mondo. La strada di Pippo Morelli”.  

(F.L)