40 anni del Romitorio
Il Romitorio compie 40 anni, ad Amelia si riuniscono gli ‘ex’ della scuola sindacale Fim Cisl – “Diario del Lavoro” 7 ottobre 2022
di Massimo Mascini (Diario del Lavoro, 7 ottobre 2022)
Il Romitorio della Fim Cisl ad Amelia compie quarant’anni. Il Romitorio è la scuola sindacale dei metalmeccanici della Cisl. Nacque nel 1982, anno sindacalmente turbolento, ma le sue radici vanno cercate addietro, ai primi anni 70, quando il sindacato stava uscendo, con grandi difficoltà, dal fallimento dei tentativi unitari che erano fioriti nel mondo sindacale dopo l’autunno caldo del 1969. I metalmeccanici in particolare vissero con grande trepidazione quel fallimento, perché più di tutti ci avevano creduto. La Fim, i metalmeccanici della Cisl, ci aveva creduto più degli altri, era arrivata fino al congresso di scioglimento, poi aveva dovuto arrendersi quando la Fiom, i metalmeccanici della Cgil, si erano tirati da parte. Si creò subito un problema fortissimo, perché per anni le tre sigle sindacali dei meccanici avevano fatto azione di tesseramento unitario, distribuivano le tessere della Flm, il sindacato unitario, non più quelle delle tre federazioni. E quando i sindacati si trovarono divisi i lavoratori, gli iscritti, non capivano o avevano difficoltà a scegliere a quale aderire.
La Fim si trovò con poche centinaia di tessere e dovette partire un’altra volta da zero. Ed ebbe bisogno di strutture forti per ricostruire la propria forza e la propria identità. Venne così l’idea di una scuola che servisse da collante, soprattutto identitario. Ma non fu qualcosa di improvviso, perché la Cisl ha sempre avuto la consapevolezza della necessità della formazione. I sindacalisti sono sempre venuti per lo più dalle fabbriche, il loro livello culturale non era altissimo, c’era quindi la necessità di farli crescere proprio culturalmente, perché non fossero in difficoltà nel loro lavoro di trattative, perché sapessero confrontarsi ad armi pari con le loro controparti. Se il motto del sindacato era durare un minuto più del padrone, serviva la forza che dà solo la cultura per resistere.
Nacquero così le grandi scuole sindacali, nella Cisl quella di Fiesole, che ai corsi più brevi abbinava i corsi di cultura generale, che duravano due interi anni, ai quali si iscrissero grandi sindacalisti, Pierre Carniti, Franco Marini, Eraldo Crea tra gli altri. Anche i metalmeccanici decisero di cercare una sede per la loro scuola e la trovarono ad Amelia, un paese in Umbria, provincia di Terni, in un casale in piena campagna. Il livello dei docenti fu subito altissimo, perché solo con maestri eccellenti si diventa sindacalisti eccellenti. Sotto certi standard non si scese mai, basta pensare che l’economia la insegnavano Federico Caffè, Fausto Vicarelli, Paolo Leon. Una scuola sui generis, perché fin dall’inizio non si trattò solo di impartire alcuni insegnamenti di economia, di diritto del lavoro, di diritto amministrativo, quanto di abituare i futuri sindacalisti a ragionare, a confrontarsi, a non dare nulla mai per scontato. Il sindacalista, infatti, per essere un buon operatore del suo campo non deve solo essere pronto a portare avanti le sue idee, anche in un contraddittorio stretto, ma deve saper anche cambiare idea quando necessario. Sapere e saper fare, era questo il mantra di quei ragazzi.
Tutto ciò è stato rivissuto giovedì 6 ottobre ad Amelia in una bella cerimonia. Si festeggiavano i quarant’anni del Romitorio e partiva un nuovo corso di 35 ragazzi, giovani sindacalisti che venivano da tutta Italia. Roberto Benaglia, il segretario generale della Fim, ha raccolto attorno a sé tantissimi amici del Romitorio, tutti i segretari generali Fim, i segretari nazionali e gli operatori che negli anni si sono susseguiti. Tutti assieme per ripercorrere quelle esperienze, festeggiare assieme quei quarant’anni di battaglie e di tante vittorie. C’era tra gli altri Piero Ragazzini, attuale segretario generale dei pensionati della Cisl, ex metalmeccanico, che partecipò al primo corso al Romitorio e aveva portato con sé una foto del gruppo di quegli anni, dove si vedeva anche lui giovanissimo, con i capelli lunghi sulle spalle, gli occhi che ridevano e ardevano dalla voglia di cimentarsi con il mestiere duro del sindacalista. A raccontare tutta la storia del Romitorio sono stati Pier Paolo Baretta, che della Cisl è stato segretario generale aggiunto, un fortissimo numero due della confederazione, e Fausto Tortora, segretario nazionale della Fim di Pierre Carniti e primo direttore del Romitorio, oggi nelle capaci mani di Rosario Iaccarino. Una bella festa per una grande scuola che ha fatto grandi sindacalisti. Pierre Carniti sarebbe stato fiero di loro.