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Automotive. Benaglia: governo, più che stop a misure europee chieda risorse finanziarie di sostegno al settore

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Comunicato stampa

Dichiarazione del Segretario generale FIM CISL Roberto Benaglia  

Automotive. Benaglia: governo,  più che stop a misure europee  chieda risorse finanziarie di sostegno al settore

Si è conclusa da poco a Roma presso il CNEL, l’iniziativa dell’Osservatorio nazionale dell’automotive a cura di Federmeccanica, Fim, Fiom, Uilm,  nel quale sono stati presentati i dati comparati  sull’industria dell’automotive in Europa.

Il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, intervenuto all’iniziativa, ha dichiarato: “Lo studio che abbiamo presentato oggi  dimostra come l’industria automotive sia  il centro di politiche industriali forti e robuste in tanti paesi europei. In Italia il settore coinvolge nella sola filiera produttiva 5156 aziende e oltre 262 mila lavoratori nella produzione, con un fatturato di oltre 93 mld di euro, che genera il 5.2% del PIL nazionale e,  se estendiamo la filiera all’industria della componentistica  e ai servizi,  il numero di lavoratori coinvolti salirebbe a 1.26 milioni  con un fatturato che arriva a 377 miliardi di euro, il 19% del PIL.  Stiamo parlando quindi di uno dei settori industriali del nostro Paese con il più alto moltiplicatore di valore aggiunto.

Per questo è necessario che anche l’Italia sostenga la ricerca e la transizione tecnologica delle imprese e soprattutto i lavoratori, la loro riqualificazione e sicurezza occupazionale, in questo importante settore manifatturiero. Quello che sicuramente non serve,  è far diventare il settore dell’auto  un terreno di scontro tra diversi orientamenti politici, anziché  l’occasione per azioni concrete di sostegno.

Oggi quindi sollecitiamo il governo e il ministro Urso a puntare con noi su una strategia che, anziché  rinviare le decisioni europee  cerca di sostenere un’industria nazionale che, come lo studio presentato oggi dimostra,  è forte soprattutto nella catena di fornitura della componentistica.

La decisione dell’UE di questi giorni non ferma la grande transizione in corso; certamente siamo interessati a vedere come  il motore endotermico e i carburanti sintetici o i bio-carburanti  possono essere riammessi e usati in futuro.

In ogni caso le tecnologie s’imporranno comunque,   soprattutto quelle più moderne  e sostenibili. Perciò sollecitiamo il governo, anziché   tentare di frenare nei prossimi anni le decisioni europee, ad  agire invece per venire  incontro alle richieste delle parti sociali.

Ad oggi, nonostante i tanti annunci, il tavolo automotive non sta producendo le politiche necessarie  e gli strumenti di incentivi alla domanda, come pure l’infrastrutturazione necessaria alla mobilità elettrica  e soprattutto di sostegno alle imprese e al lavoro.

E’ urgente quindi che il governo soprattutto nei confronti delle parti più forti – Federmeccanica Anfia, Fim, Fiom, Uilm – abbia un’attenzione maggiore a partire da oggi, e concordi con noi le scelte, gli investimenti e il sostegno che deve essere strategico. 

Noi pensiamo che il governo, più che fermale decisioni europee debba chiedere all’Europa misure di sostegno finanziario e industriale molto più forti.

Roma,29 marzo 2023                                                                                      Ufficio Stampa Nazionale Fim Cisl