Stellantis: Uliano, bene dichiarazioni Tavares ma servono nuovi modelli e da parte del Governo e Regioni interventi su costi energia
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario nazionale FIM CISL Ferdinando Uliano
Stellantis: Uliano, bene dichiarazioni Tavares ma servono nuovi modelli e da parte del Governo e Regioni interventi su costi energia
Si è da poco concluso a Torino e in remoto da tutti i siti italiani, l’attivo dei delegati FIM del gruppo Stellantis alla presenza del Segretario nazionale FIM Ferdinando Uliano.
“Il provvedimento messo in campo dal governo sugli incentivi per l’acquisto delle auto è una buona notizia, ha ribadito Uliano e bene ha fatto ieri Tavares ha chiarire la propria posizione togliendo dal campo le polemiche montate in questi giorni.
Un’autovettura elettrica costa circa il 40% in più rispetto a quelle a trazione tradizionale gli incentivi quindi dovranno continuare anche nei prossimi anni per sostenere la domanda, ma mancano ancora alcuni tasselli di politica industriale per accompagnare la transizione del settore, sottolinea Uliano. In questi giorni spiega – stiamo portando avanti i tavoli ministeriali sul settore, nonostante gli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis sono i più produttivi del gruppo, abbiamo un gap maggiore del costo del lavoro rispetto alla Spagna e un costo dell’energia è 40% più alto degli altri Paese. Il tema dell’energia è quindi fondamentale per restare competitivi. In questo senso sottolinea Uliano – servono interventi da parte delle Regioni e dello Stato per ridurre i costi dell’energia. Nei tavoli è emerso anche il tema della filiera del settore, se non accompagniamo la transizione avremo nell’immediato 30 mila persone nell’indotto a rischio. Un caso particolare è Melfi dove la filiera della componentistica è tutta legata allo stabilimento Stellantis. Per quanto riguarda Mirafiori abbiamo la necessità di avere una missione produttiva che affianchi la 500e serve una vettura popolare per fare volumi, mentre su Maserati abbiamo delle preoccupazioni con l’uscita di produzione della Quattroporte, Ghibli e Levante – se vogliamo rafforzare la presenza del gruppo nel segmento lusso bisogna rivedere la strategia sui tempi di lancio dei nuovi modelli Maserati. Su Cassino – dice – la destinazione della piattaforma large, in prospettiva mette in sicurezza il sito laziale ma c’è una situazione di volumi ancora molto bassa, mentre Pomigliano D’Arco dopo tante difficoltà, oggi gira a pieno regime con oltre 1000 lavoratori in più che arrivano an che da altri stabilimenti del Sud per sostenere la produzione, di Panda, Hornet e Tonale. Lo Stabilimento di Melfi a 5 autovetture assegnate, se dovesse saltare come pare quella a marchio Opel dovrà rimanere la produzione della Jeep Renegade. Bisogna continuare a rafforzare in termini di volumi i veicoli commerciali di Atessa. Uliano parla anche della situazione degli enti in particolare quelli di ricerca e sviluppo che vanno messi in sicurezza per l’importante rusolo di prospettiva per l’Italia.
Su ACC Termoli – conclude Uliano – abbiamo aperto un tavolo di confronto specifico all’interno del MiMIT, sono 270 milioni di investimento il governo ha messo in questo progetto. Ora bisogna gestire la fase di start-up in cui partirà la linea di produzione prevista nel 2026, del primo dei tre moduli ma contemporaneamente si continueranno a produrre motori e mettere in campo un piano di formazione, il nostro obiettivo resta quello di tutelare l’occupazione dei 2000 dipendenti del sito di Termoli.
Roma, 16 febbraio 2024
Ufficio Stampa FIM CISL