FCA : Bentivogli, Landini troppa tv fa male, pur di non ammettere di aver sbagliato trucca le carte in tavola
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl Marco Bentivogli
FCA : Landini troppa tv fa male,
pur di non ammettere di aver sbagliato trucca le carte in tavola
Come dicevano le mamme troppa tv fa male e Maurizio Landini da troppo tempo lontano dalle vertenze non distingue più gli incontri informativi, dalle trattative per i rinnovi contrattuali, per la cronaca l’incontro di ieri è stato un incontro periodico informativo che i sindacati firmatari del CCSL FCA svolgono con l’ad.
La stessa Fiom ha sempre sostenuto, più di tutti dal 1995 l’esclusione dei sindacati non firmatari in altri ambiti aziendali o di contrattazione nazionale (vedi Cobas, Usb ecc). Tra le altre informazioni, oggetto del confronto di ieri, la struttura salariale, illustrata non è altro che la proposta di FCA .
La trattativa dura da mesi, ed è proseguita oggi dalle ore 11, ed è tutt’ora in corso ed è pertanto tutta da svolgere, inoltre, il segretario della Fiom ha commentato la proposta di ieri che in realtà non ha nulla di diverso e rivoluzionario sul piano della struttura rispetto a quanto avviene nella contrattazione dei sindacati industriali in Italia e in Europa. E che invece riesce a garantire importanti aumenti salariali nonostante la bassa inflazione. Pertanto, la ricostruzione di Landini è destituita di ogni fondamento.
La parte fissa (salario base) è parte integrante della struttura contrattuale che complessivamente sarà oggetto del negoziato, è pertanto, completamente falso che il salario base e la paga oraria da esso derivante, e con esso gli istituti differiti verranno congelati a vita.
E’ inaccettabile che la Fiom un giorno ci chieda di fare le piattaforme unitarie e l’altro definisca i sindacati, che rappresentano la stragrande maggioranza del gruppo FCA, che la pensano diversamente da lei, come “ compiacenti” e asserviti al vertice aziendale.
Certo è, che Landini è diventato prigioniero del personaggio televisivo la cui notorietà è dovuta alla sua vocazione di profeta di sventure e di sconfitte tanto che prima, ha negato gli investimenti, poi ha negato le assunzioni ora vuole negare gli aumenti salariali, sarebbe molto più semplice ammettere di aver sbagliato tutto. Continuiamo a non disperare nell’arrivo di qualche autocritica della Fiom.
Roma, 17 aprile 2015
Ufficio Stampa Fim Cisl