I sindacati consegnano all’ONU una petizione di massa contro gli armamenti nucleari
Una petizione del movimento sindacale internazionale di oltre 7 milioni di firme, esigendo la fine di tutti gli armamenti nucleari, e’ stata presentata all’ONU il 29 aprile 2015, alla vigilia dell’inizio della Conferenza per il Riesame del Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi Nucleari.
Il presidente della centrale sindacale giapponese RENGO e Vice-presidente della ITUC/CSI, Nobuaki Koga, ha consegnato la petizione al Vice-segretario Generale dell’ONU, Jan Eliasson, durante una cerimonia speciale che ha avuto luogo nella Sede delle Nazioni Unite in Nuova York. La maggior parte delle firme è stata raccolta in Giappone, ma l’iniziativa e la richiesta di disarmo nucleare sono state assunte dal Consiglio Generale della ITUC/CSI, che rappresenta 176 milioni di lavoratori in 162 paesi in tutto il mondo.
Sharan Burrow, Segretaria Generale della ITUC/CSI, ha evidenziato che “L’arsenale di armamento nucleare esistente rappresenta una minaccia costante di distruzione di massa. Gli enormi costi necessari al suo mantenimento sottraggono denaro da altri bisogni globali essenziali. Abbiamo fiducia che il nuovo accordo con l’Iran contribuirà a ridurre il rischio e le tensioni esistenti, ma noi non ci confermeremo con altre cose che non siano il disarmo nucleare totale”.
Più di 100 miliardi di dollari Usa si destinano ogni anno al mantenimento dell’arsenale di armi nucleari. E negli ultimi 70 anni si sono verificate in totale 2.119 esplosioni nucleari.
La petizione sollecita:
- Che tutti i paesi si uniscano al Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi Nucleari (NPT) e apportino il loro pieno appoggio, per porre fine alla proliferazione degli armamenti nucleari;
- Un nuovo accordo globale per eliminare tutto l’armamento nucleare entro il 2020;
- Che il centinaio di miliardi di dollari destinati alle armi nucleari si destinino a fini pacifici.