CONFINDUSTRIA: bene legare contrattazione aziendale a produttività ma attendiamo segnale forte su rinnovo contratti nazionali
CONFINDUSTRIA, BENTIVOGLI: bene legare contrattazione aziendale a produttività
ma attendiamo segnale forte su rinnovo contratti nazionali
Da tempo chiediamo di rafforzare il secondo livello e di legarlo, come stiamo facendo in FCA, a produttività, sostenibilità e organizzazione lavoro. Squinzi sa bene che la bassa produttività e l’alto CLUP (costo del lavoro per unità di prodotto) non è dovuto ai salari che sono semmai tra i più bassi d’Europa.
La sfida della produttività si vince insieme, favorendo investimenti, innovazione organizzativa e di processo, formazione di alto contenuto professionale e sciogliendo tutti i deficit di sistema attorno all’impresa (energia, materie prime, infrastrutture, credito, burocrazia, etc.) su cui il Governo ancora stenta.
In questo paese troppi sostengono, il rafforzamento del secondo livello, solo a parole: in troppe aziende, ogni giorno, le direzioni aziendali inviano disdette e cancellazioni della contrattazione aziendale esistente. Anche il Governo, dal canto suo, ha annullato la detassazione sosteneva il salario aziendale di produttività.
Dalle parole di Squinzi non è arrivato, ma confidiamo nelle prossime ore, un segnale forte su due temi:
1) l’apertura di un confronto serrato per la ridefinizione di un modello contrattuale
2) un segnale forte di ed univoco su modalità e volontà per tutte le categorie industriali che spinga verso positivi rinnovi dei contratti nazionali di categoria.
Aver rinnovato i Contratti Nazionali, anche negli anni di crisi, ha rappresentato un investimento reciproco nella coesione. Speriamo che Confindustria voglia riconfermare questa impostazione, pena altrimenti, la deflagrazione del sistema di relazioni industriali e l’implicito invito a regolare con la sola conflittualità i rapporti tra le parti.
Roma, 28 maggio 2015
Ufficio Stampa Fim Cisl