Solidarietà della FIM-CISL ai sindacati sudcoreani che lottano contro le scelte illiberali del loro Governo
Dichiarazione di solidarietà della FIM-CISL ai sindacati sudcoreani che lottano contro le scelte illiberali del loro Governo
La FIM-CISL raccoglie l’appello di IndustriALL Global Union per una mobilitazione di tutti i sindacati affiliati affinché il Governo sudcoreano rispetti i diritti fondamentali dei lavoratori.
L’attuale Governo della Corea del Sud ha fatto diversi tentativi per indebolire il diritti dei lavoratori e dei loro sindacati, come dimostrano i frequenti richiami critici della OIL (l’Organizzazione Internazionale del Lavoro) per le gravi violazioni del diritto alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva, verificati in diverse occasioni.
- Il 21 novembre 2015, il Governo ha inviato la polizia antisommossa a fare irruzione negli uffici del sindacato coreano dei metalmeccanici (KMWU) affiliato a IndustriALL Global Union, della Confederazione dei sindacati coreani (KCTU) e ad una serie di altri sindacati. In quelle circostanze le forze di polizia hanno sequestrato documenti, attrezzature, computer e dischi rigidi esterni, senza alcun mandato di perquisizione da parte della magistratura.
- Il raid effettuato dalle forze di polizia e’ avvenuto in seguito alla partecipazione dei sindacati a una grande manifestazione, tenutasi a Seul il 14 novembre 2015 per protestare contro una proposta di riforme del diritto del lavoro che compromette gravemente i diritti dei lavoratori e dei loro sindacati, mentre aumenta l’utilizzo del lavoro precario e diminuisce il reddito dei lavoratori.
- La repressione poliziesca ha portato all’arresto di decine di dirigenti e attivisti sindacalisti tuttora imprigionati, il cui unico reato è rappresentare i lavoratori e contrastare la legislazione antisindacale.
- Park Geun-hye, il primo presidente donna nella storia della Corea del Sud, ha paragonato le manifestazioni sindacali alle azioni terroristiche dello Stato Islamico in Iraq e Siria (ISIS), in un tentativo delirante e vergognoso di diffamare la protesta pubblica in difesa dei diritti dei lavoratori.
- Nei giorni scorsi la polizia sudcoreana ha arrestato il presidente della confederazione sindacale KCTU, Han Sang-gyun per il suo presunto coinvolgimento nell’organizzazione dello sciopero contro il Governo del mese scorso. Centinaia di poliziotti in uniforme hanno circondato il tempio buddista dove Han Sang-gyun era stato nascosto. Guidato da un monaco anziano, Han e’ uscito dal tempio consegnandosi alla polizia per senso di responsabilità.
Di fronte a tutti questi episodi che dimostrano una pericolosa deriva autoritaria, la FIM-CISL si unisce a IndustriALL nel chiedere al Governo della Corea del Sud di rispettare il diritto alla libertà di associazione, incluso il diritto di riunione pacifica e di sciopero.
Sulla base del rispetto di questi diritti fondamentali, il Presidente del KCTU, Han Sang-Gyun deve essere prosciolto da tutte le accuse e liberato, così come gli altri dirigenti e attivisti sindacali ancora detenuti dalla polizia devono essere rilasciati e tutte le accuse ritirate.
Il Governo, inoltre, deve impegnarsi a consultazioni in buona fede con le parti sociali, tra cui i sindacati, affinché le riforme della legislazione sul lavoro siano rispettose dei diritti fondamentali stabilite dalle convenzioni della OIL. A questo fine IndustriALL Global Union, insieme alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC/CSI) chiederà alla OIL di intervenire urgentemente sul Governo della Corea del Sud.
Infine come FIM-CISL esprimiamo la nostra solidarietà con tutti i lavoratori e sindacati sudcoreani e il nostro sostegno alla loro lotta, a partire dallo sciopero generale che sarà dichiarato per contrastare le scelte illiberali in materia di diritto del lavoro.
Gianni Alioti Marco Bentivogli
Responsabile Ufficio Internazionale Segretario Generale