Micron: Continua mobilitazione. Chiederemo intervento Presidente del Consiglio
Dichiarazione del coordinatore nazionale Fim Cisl Micron, STM Nicola Alberta
Micron: azienda indifferente, continua la mobilitazione.
Chiederemo l’intervento del Presidente del Consiglio
Nell’incontro tenuto ieri al Ministero dello Sviluppo Economico tra la Micron e le organizzazioni sindacali, con la presenza di rappresentanti delle regioni interessate, l’azienda ci ha illustrato le modifiche al piano industriale, prevedendo la revisione di alcune scelte riguardanti le attività di ricerca e sviluppo e delle tecnologie informatiche.
A detta dell’azienda, questo comporterebbe una diminuzione degli esuberi pari a cinquanta unità di questi, però, circa trenta sarebbero interessati da trasferimenti disposti tra le unità locali italiane, mentre altri sessanta potrebbero avere opportunità di lavoro in altri siti ubicati negli Stati Uniti (Idaho) o a Singapore.
Come Fim Cisl giudichiamo assolutamente insufficienti le revisioni del piano industriale perché non danno nessuna assicurazione sulle prospettive sulla presenza di Micron in Italia e i trasferimenti proposti, in assenza di volontarietà dei lavoratori interessati, rischiano di trasformarsi in licenziamenti mascherati. Mentre sugli strumenti per affrontare l’insieme dei problemi aperti, l’azienda si è dichiarata disponibile al ricorso alla Cassa integrazione straordinaria per dodici mesi, ma senza alcuna rotazione tra i lavoratori e senza sostegno al reddito, riconfermando però l’offerta di un incentivo economico pari a 18 mensilità a fronte del licenziamento.
Nell’incontro avuto ieri riteniamo che Micron non ha saputo né voluto fornire alcuna risposta al grave problema occupazionale che permane e che riguarda gli oltre 400 tecnici e ricercatori; continua ad eludere la questione delle prospettive industriali e conferma una posizione di totale intransigenza e irresponsabilità, nonostante le proposte avanzate dal sindacato e dai lavoratori, mostrandosi indifferente al rispetto alle sollecitazioni delle istituzioni locali e governo. Continueremo quindi la mobilitazione con altre 8 ore di sciopero in tutto il Gruppo e chiederemo l’intervento diretto del Presidente del Consiglio nella vertenza. E’ prioritario per noi preservare l’occupazione e il patrimonio industriale strategico della microelettronica nel paese e questo passa anche attraverso la responsabilizzazione della principale azienda del settore: Stm, di cui il Governo detiene una partecipazione di controllo e da cui provengono i lavoratori della Micron.
Roma, 21 marzo 2014