HITACHI RAIL: Anelli, la finanza non giochi con i lavoratori
Comunicato Stampa
Dichiarazione del coordinatore nazionale settore trasporti della Fim Cisl Carlo Anelli
HITACHI RAIL: OPA, la finanza non giochi con i lavoratori.
Servono certezze industriali
E’ intollerabile rischiare di compromettere un’opportunità industriale, per inqualificabili interessi economici, sulle spalle di tecnici e lavoratori di altissimo livello che hanno fatto grande il nome Ansaldo nel mondo.
Le due aziende, Breda e Ansaldo STS, sono state cedute dopo diversi mesi di attesa al gruppo giapponese Hitachi che è entrato sul mercato europeo ed occidentale posizionando il suo quartier generale globale per il settore ferroviario a Londra ed acquisendo le due aziende italiane per lo sviluppo di tutte le attività occidentali del gruppo.
Hitachi ha un solo stabilimento in Inghilterra, non è presente in nessun altro paese, Giappone escluso, ed è interessata ad affidarsi ai siti italiani per fare fronte alle potenzialità del gruppo.
Con questi presupposti, la Fim ha salutato con entusiasmo l’ingresso di Hitachi in Italia, dopo aver lottato per anni per promuovere una politica industriale di settore.
Per mesi abbiamo assistito a commenti sui media che criticavano l’operazione, definendo Ansaldo STS “il gioiellino” suffragato da risultati eccellenti, mentre il “boccone amaro” era Ansaldo Breda da anni di perdita. Oggi paradossalmente, grazie anche alle incongruenze tutte italiane, a giochetti speculativi, le condizioni delle due aziende potrebbero ribaltarsi. Ansaldo Breda, dopo quattro anni di risanamento e investimenti, oggi registra un miglioramento sostanziale, con una crescita dei ricavi, dei volumi e dell’ efficienza.
Hitachi, che ha comprato dalla ex holding Finmeccanica l’intero pacchetto azionario, ha già trasferito una prima commessa dall’Inghilterra in Italia e sta preparandosi ad un obiettivo fondamentale come quello dell’acquisizione della commessa dei treni regionali. La gara dovrebbe chiudersi nel mese di aprile e l’assegnazione dovrebbe avvenire entro l’estate 2016, questa sarebbe un’ulteriore opportunità per assicurare prospettiva al gruppo.
Mentre Ansaldo STS è da troppo tempo in letargo senza un confronto aggiornato sullo stato di salute; chiuso il 2015 con un bilancio brillante, poco o nulla si vede riguardo a nuove commesse per il futuro. Finmeccanica ha venduto ad Hitachi il 40% di STS, mentre il 60% è nelle mani di più azionisti in borsa. Lanciata l’OPA da parte di Hitachi, la quotazione ad azione è stata fissata da uno dei più importanti istituti italiani di settore. Subito però, sono scattate le contromisure di alcuni fondi, detentori di numerose azioni, che hanno giudicato troppo basso tale valore ad azione. E’ di questi giorni il parere della Consob che definisce bassa la quotazione. Oggi, nonostante il 40% delle azioni sia in mano ad Hitachi, il gruppo nipponico è quasi paralizzato rispetto alla possibilità di entrare in azienda.
Al rischio di dover pagare agli azionisti una somma molto più alta del previsto, si aggiunge un secondo pericolo legato al tracollo del titolo in borsa.
La Fim Cisl, considera intollerabile questa situazione di scarsa chiarezza rispetto alle prospettive aziendali a causa di questi giochi speculativi. Un eventuale perdurare di questa situazione potrebbe mettere a forte rischio la tenuta complessiva dell’intera operazione con ricadute negative sia su Ex Ansaldo STS che su Ansaldo Breda. Chiediamo quindi al Governo di mettere al più presto in chiaro questa situazione e concludere in fretta l’operazione. La Fim Cisl chiede urgentemente ad Hitachi di entrare nella gestione di Ansaldo STS, e iniziare il processo di integrazione tra le due realtà italiane. A tale proposito chiediamo da subito un incontro urgente ad Hitachi riguardante Ansaldo STS al fine di conoscere i processi e l’evolversi di tale operazione
Roma 08 febbraio 2016
Ufficio Stampa Fim Cisl