Ricordo di Tina Anselmi, partigiana, sindacalista Cisl, ministro della Repubblica
Ricordo di Tina Anselmi partigiana, sindacalista Cisl, ministro della Repubblica
“Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci. L’odore dell’autunno è diverso da quello dell’estate. Quello dell’estate ti fa venire il sorriso per il profumo di erba e frutta: è un odore caldo, quasi giallo, che arriva col rumore del volo degli insetti.
Anche quello dell’autunno mi piace: è un odore azzurro come il cielo pulito. Un odore di cielo sgombro dalla nuvole. L’aria si fa fresca, sembra tutto più netto e semplice. Pulito, per l’appunto.”
Il 26 settembre sta a metà tra l’estate e l’autunno. Il 26 settembre 1944 Tina, diciassette anni, Istituto Magistrale, un’ora di bicicletta tutte le mattine per andare a scuola, quattro anni di guerra che cambiano tutti, scopre un odore che entra prepotente e cupo nella sua giornata: tutte le classi delle scuole di Bassano del Grappa vengono costrette dai fascisti ad assistere all’impiccagione dei partigiani catturati, lungo il viale principale della città. Tra di loro c’è anche Francesco, il fratello maggiore della migliore amica di Tina, Jolanda. Le domande che prima le giovani si facevano l’un l’altra lungo il tragitto da casa a scuola ora vengono sussurrate ai grandi, per cercare non una risposta ma una reazione alla crudeltà dell’uomo contro altri uomini. Così Tina diventa Gabriella, staffetta della locale banda partigiana ed entra nella storia. Così si compie la scelta di vita di Tina Anselmi a testimonianza della possibilità di resistere di ogni cittadino di fronte all’oppressione e all’ingiustizia.
Così inizia la storia di una ragazza, Tina Anselmi, che sarà poi tra le fondatrici della Cisl la prima donna ministro della Repubblica Italiana, alle prese con la violenza fascista e poi storico presidente della Commissione d’inchiesta sulla P2. Una donna che ha dato lezione di determinazione, fermezza e coraggio agli uomini. Non ti dimenticheremo.
Marco Bentivogli Segretario Generale Fim Cisl