Skip to content Skip to main navigation Skip to footer

Crisi del settore metalmeccanico in Lombardia

Condividi questa pagina

37° Rapporto semestrale – I dati del 1° semestre 2014

INDUSTRIA ANCORA IN DIFFICOLTÀ
41.000 LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE E
3.400 LICENZIAMENTI NEL SEMESTRE
SALVI 9.000 POSTI NEL BIENNIO CON LA SOLIDARIETA’

Presentiamo il Rapporto semestrale dell’Osservatorio regionale della crisi e dell’occupazione, con l’analisi dei dati e le valutazioni della Fim Cisl Lombardia sulla situazione del settore metalmeccanico. L’osservatorio è promosso dalla Fim regionale e rileva sistematicamente i dati nelle circa 7.000 aziende industriali e con oltre 550.000 lavoratori della regione.

I dati generali delle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico

Nel 1° semestre 2014 sono state colpite dalla crisi 2.013 aziende (2.270 nel semestre precedente) e 44.836 lavoratori
(54.209 i precedenti) su un totale di 68.037 addetti.

Diminuisce lievemente il ricorso alla cassa integrazione ordinaria che coinvolge 1.190 aziende (1.380 nel semestre precedente) e 24.348 lavoratori (30.332 nel semestre precedente). In diminuzione relativa anche il ricorso alla cassa integrazione straordinaria con 678 aziende (734 aziende le precedenti) e con un numero di lavoratori pari a 17.091 (19.786 nel semestre precedente), e l’utilizzo della mobilità, con 190 aziende (209 il semestre precedente) e 3.397 nuovi licenziamenti (4.091 nel semestre precedente).

Va tuttavia osservato che l’utilizzo crescente di cigs e mobilità dimostra la persistenza della crisi di natura strutturale, con sospensioni di lungo periodo e assenza di prospettive, che coinvolge ben 868 aziende e 20.488 lavoratori.
Già nel 2012 e 2013 la cassa integrazione straordinaria aveva registrato un livello allarmante, rispettivamente con 35.942 e
38.306 lavoratori sospesi. Il 18,44% di questi interventi è costituito dalla cig in deroga, il provvedimento straordinario che vale in particolare per i lavoratori delle piccole aziende privi della copertura di ammortizzatori sociali.
Sempre a livelli preoccupanti i licenziamenti con 4.091 lavoratori licenziati nel semestre, che si aggiungono ai 3.368 del
periodo precedente, e totalizza 7.064 nei 12 mesi, segno persistente della crisi che colpisce le piccole imprese ma anche di deresponsabilizzazione di diverse aziende rispetto all’impatto sociale.

Fa da controtendenza il costante aumento dei contratti di solidarietà: 72 aziende e 8.339 lavoratori (74 aziende e 9.398 lavoratori nell’ultimo semestre). Sono quindi ben 276 gli accordi di solidarietà stipulati negli ultimi 24 mesi, per 30.950 lavoratori, che porta a salvare oltre 9.000 posti di lavoro e conferma il consolidarsi di questo strumento di tutela dell’occupazione, dopo anni di diffidenza delle imprese.

I dati dell’ultimo semestre e i confronti sui periodi precedenti

CIGO – La cassa integrazione ordinaria, in questi anni si è mantenuta ad un livello sempre elevato. Sono 24.348 i lavoratori coinvolti nel semestre, rispetto ai 30.332 del periodo precedente. Sono 1.190 le aziende che ricorrono alla cigo nel semestre rispetto alle 1.380 del periodo precedente.
Il ricorso alla cassa integrazione ordinaria diminuisce del 20% nel semestre, segno dell’allentamento della congiuntura negativa generalizzata, ma anche di un cambiamento di funzionalità dello strumento che ormai ha assunto sempre più il
connotato di anticipazione degli interventi di carattere strutturale.

CIGS – La cassa integrazione straordinaria vede interessati negli ultimi sei mesi 17.091 lavoratori rispetto ai 19.786 lavoratori del semestre precedente. La cigs si conferma molto elevata anche nei valori tendenziali 2014 (34.000 sospesi circa), seppur in diminuzione rispetto ai livelli del 2013 (38.306 lavoratori sospesi). Sono 678 le aziende interessate alla cigs nel semestre (rispetto alle 734 del periodo precedente).
La cassa integrazione straordinaria fa registrare un decremento nel semestre (-14%) e nel dato tendenziale annuo (-
10% circa). Il dato più preoccupante è costituito dal valore assoluto dei lavoratori sospesi che si mantiene molto elevato (intorno alle 34.000 unità annue), che evidenzia la grave persistenza delle crisi strutturali nel settore.

CIGS DEROGA – Nell’ambito della cigs straordinaria, rimane sempre alto l’intervento della cassa integrazione in deroga. Sono 507 le aziende che vi fanno ricorso nel semestre (rispetto alle 530 precedenti), il 75% del totale di quelle che ricorrono alla cigs, per un numero di lavoratori interessati pari a 2.560 (il 15% delle sospensioni in cigs), rispetto ai 2.825 del semestre precedente (-9%). La cassa in deroga è uno strumento molto importante in quanto permette la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle piccole aziende, ma è ancora fortemente condizionato dalla incertezza degli stanziamenti di risorse pubbliche.

CONTRATTI DI SOLIDARIETA’ – Si registra un significativo allargamento dell’utilizzo dei contratti di solidarietà, un fondamentale strumento di tutela occupazionale. Sono 72 le aziende dove è stato concordato un contratto di solidarietà (in aggiunta alle 74 del semestre precedente), il 11% del totale di quelle che ricorrono alla cigs, per un numero di lavoratori interessati pari a 8.339 (il 49% delle sospensioni in cigs), che si aggiungono ai 9.398 dell’ultimo semestre.
Con il periodo considerato i contratti di solidarietà raggiungono la cifra di 276 per 30.950 lavoratori nel biennio, un segnale sicuramente positivo dell’affermarsi di una tendenza. Infatti il contratto di solidarietà può costituire una risposta adeguata all’emergenza occupazionale e ai problemi dell’impatto sociale delle crisi.

L’andamento dei contratti di solidarietà
Periodo Aziende Lavoratori in Cds
2° sem 2012 70 7.202
1° sem 2013 60 6.011
2° sem 2013 74 9.398
1° sem 2014 72 8.339
Totale 276 30.950

MOBILITA’ – Rimane sempre elevato il ricorso alla mobilità. Nel semestre interessa 3.397 lavoratori (4.091 nel semestre precedente), di 190 aziende (erano 209 nel periodo precedente). Un numero rilevante, che vede una flessione nel semestre (-
17%), che però è solo apparente in quanto il dato di fine 2013 è stato particolarmente accentuato. Infatti nel confronto con i 12 mesi precedenti la mobilità è in netto peggioramento con +7%.
I licenziamenti derivano in buona misura da crisi con riduzione del personale (per il 65% dei lavoratori coinvolti) e per una quota rilevante da cessazioni di attività o fallimenti (35% dei lavoratori). Poco significativo ormai il ricorso alla mobilità
di accompagnamento alla pensione, soprattutto a causa dell’allungamento dei requisiti di età di accesso alla pensione.

DIMENSIONE DI IMPRESA – Si riduce drasticamente la dimensione media delle imprese coinvolte da processi di crisi, che passa dai 90 addetti per impresa del 2003 ai 34 del periodo considerato, a conferma del costante coinvolgimento delle piccole aziende e dall’ampio utilizzo degli ammortizzatori in deroga.

La situazione nell’industria e la valutazione della Fim Cisl Lombardia

L’elemento più significativo che emerge dall’analisi dei dati è rappresentato dalla persistenza degli interventi di carattere strutturale, pur in un quadro di lieve diminuzione dei numeri nel semestre, a conferma della straordinaria difficoltà in cui versa l’industria metalmeccanica.

PERSISTONO I SEGNALI ALLARMANTI DELLE DIFFICOLTA’ DELL’INDUSTRIA E DELL’EMERGENZA OCCUPAZIONALE CHE INVESTE IL COMPARTO METALMECCANICO. UN PROCESSO CHE COINVOLGE IMPORTANTI AZIENDE E SETTORI, CHE VEDE NUMEROSE REALTA’ A RISCHIO CHIUSURA E PROVOCA L’ESPULSIONE DAL PROCESSO PRODUTTIVO DI MIGLIAIA DI LAVORATORI.

La Fim Cisl Lombardia sta sollecitando con forza imprese e istituzioni ad una maggiore consapevolezza sui problemi del settore e per affrontare con urgenza e in modo adeguato i nodi della crisi, dell’occupazione e del rilancio del settore industriale:
• Relazioni sindacali
L’accordo del 10 gennaio 2014 tra Cgil,Cisl,Uil con Confindustria su rappresentanza e contratti, offre un quadro di relazioni sindacali avanzate, utili a rafforzare il sistema e a favorire il coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte delle imprese.

• Politiche industriali
Vanno attuate strategie di sviluppo e di dotazione infrastrutturale, per rafforzare il settore manifatturiero, favorire l’accesso al credito per gli investimenti industriali e le innovazioni, e garantire la sostenibilità. Importanti sono in tal senso la costituzione dei confronti permanenti in sede regionale e nazionale sui diversi settori.

• Patti territoriali
Vanno sostenute e impegnate le imprese sul territorio a consolidare gli insediamenti industriali e l’occupazione, respingendo le delocalizzazioni e le chiusure selvagge.

• Politiche attive del lavoro
Va sostenuta l’occupazione e valorizzato il capitale umano e professionale, attraverso l’adozione di percorsi di riqualificazione e ricollocazione, come evidenziato nei diversi accordi di importanti gruppi, impegnando direttamente l’azienda oltre agli altri soggetti dei territorio

• Contratti di solidarietà e ammortizzatori sociali
Va utilizzata appieno la misura regionale di integrazione dei contratti di solidarietà e vanno incentivate le imprese all’utilizzo sempre più esteso di questo strumento. Va finanziata adeguatamente la cassa integrazione in deroga, per assicurare protezione ai lavoratori delle piccole aziende, e va favorito l’utilizzo della cigs nelle procedure fallimentari, per favorire la continuità produttiva e il subentro di nuovi imprenditori.
GLI INTERVENTI DECISIVI PER LA CRESCITA E LA TUTELA DELL’OCCUPAZIONE

• RAFFORZARE LE RELAZIONI SINDACALI E LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE
• IMPEGNO CONCRETO DELLA REGIONE E DEL GOVERNO PER LE POLITICHE INDUSTRIALI E PER LE POLITICHE DEL LAVORO
• ATTUARE INVESTIMENTI E PIANI INDUSTRIALI DI SVILUPPO DA PARTE DELLE IMPRESE
• AMPLIARE I CONTRATTI DI SOLIDARIETA’ E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

 
L’indice della crisi: la dinamica nel periodo 1997-2012

L’indice della crisi, l’indicatore composto che la Fim Cisl Lombardia misura ormai da oltre un decennio con base nel
1997=100, si colloca oggi al valore elevato di 574, che significa un incremento del 474% dei dati della crisi rispetto al 1997. L’andamento delle specifiche situazioni di crisi nel corso degli ultimi anni mostra la persistenza dell’elevato livello degli interventi di sospensione a carattere strutturale (cigs e mobilità).
Periodo
Aziende
Addetti Lavoratori coinvolti Indice crisi
1997=100 Lavoratori in
Cigo Lavoratori in
Cigs Lavoratori in mobilità
1° semestre 2014 2.013 68.037 44.836 574 24.348 17.091 3.397
2° semestre 2013 2.270 76.634 54.209 694 30.332 19.786 4.091
1° semestre 2013 2.819 76.180 61.770 791 39.882 18.520 3.368
2° semestre 2012 2.462 83.139 63.942 819 42.295 18.001 3.646
1° semestre 2012 2.466 76.966 58.737 752 38.440 17.941 2.356
2° semestre 2011 2.224 84.150 60.773 778 35.415 21.249 4.109
1° semestre 2011 1.929 64.266 39.853 507 20.770 15.368 3.445
2° semestre 2010 2.451 71.852 48.176 617 27.738 16.453 3.985
1° semestre 2010 3.514 113.058 84.825 1086 52.117 27.839 4.869

 

 
I territori della Lombardia

I territori maggiormente coinvolti nel semestre sono quelli di Milano (24% delle sospensioni), Bergamo (18%), Brianza
(18%), Brescia (11%) e Lecco (9%).
Queste aree vedono la presenza di insediamenti industriali importanti, sia nei comparti tradizionali che in quelli innovativi del settore metalmeccanico, con una presenza cospicua sia di grandi imprese di livello nazionale e internazionale. Le imprese di medie-piccole dimensioni sono storicamente radicate in tutti i territori.

La crisi nei territori della Lombardia

 

Tipologia dei provvedimenti di sospensione per territorio
I dati mostrano la preponderanza dell’intervento di cassa integrazione ordinaria nei diversi territori, ad eccezione della Brianza, di Brescia, e Lecco, dove si registra la presenza preoccupante degli interventi di cassa integrazione straordinaria. La mobilità è particolarmente accentuata nel territorio di Milano, mentre coesistono i diversi interventi di sospensione nelle altre aree fortemente industrializzate di Varese, Como, Cremona.

I diversi interventi di crisi

 

 

 

Tipologia sospensioni per territorio
I contratti di solidarietà, la cassa in deroga, le aziende cessate
Da segnalare la presenza dei contratti di solidarietà, che vengono utilizzati per fronteggiare le crisi occupazionali e le espulsioni dal processo produttivo, e che vedono interessati in particolare il territorio di Brescia, Brianza, Lecco, La cassa in deroga coinvolge pressoché tutti i territori, in particolare le piccole imprese. Le cessazioni di attività sono rilevanti nell’area di Bergamo, Brianza, Lecco, Milano.

I contratti di solidarietà, la cassa in deroga, le aziende cessate

 

 
Le classi di dipendenti

I processi di crisi nelle diverse classi di dipendenti
L’analisi della situazione della crisi per classi di dipendenti mostra come il numero dei lavoratori colpiti sia molto elevato proporzionalmente nelle aziende medio piccole al di sotto dei 100 dipendenti con il 59,6% delle sospensioni (il 94% dei casi aziendali, con il peso occupazionale del 46%), con il peso notevole che grava sulla classe di addetti 16-50 che è colpita per il 26,9%, mentre nelle aziende medio grandi si registra un’incidenza del 40,4% (il 6% dei casi aziendali e il 54% di peso occupazionale).

La distribuzione della crisi per classi dipendenti
CLASS DIP Aziende Dipendenti Crisi Tot Lavorat Distribuzione
% Crisi
1-15 1.274 8.325 7.824 17,5%
16-50 497 13.836 12.079 26,9%
51-100 125 9.005 6.827 15,2%
101-250 82 12.907 9.654 21,5%
251-500 19 6.584 3.583 8,0%
+500 16 17.380 4.869 10,9%
Totale 2.013 68.037 44.836

Infatti, il dato della distribuzione della crisi nelle diverse classi mostra l’incidenza rilevante delle sospensioni in moltissime piccole aziende (sono 1.896 le realtà interessate sotto i 100 dipendenti, rispetto alle 117 sopra i 100 addetti), che vede pesare in modo prevalente la cigo (74%), e in modo significativo la cigs (41%), e la mobilità (49,6%).

I diversi interventi di crisi
CLASS DIP Cigo Lav Cigs Lav Mobilità Lav
1-15 5.343 2.355 126
16-50 8.162 2.833 1.084
51-100 4.482 1.871 474
101-250 4.911 3.784 959
251-500 1.058 2.083 442
+500 392 4.165 312
Totale 24.348 17.091 3.397

 
La situazione di crisi nel settore metalmeccanico in Lombardia

Contratti di solidarietà, cassa in deroga e cessazioni
I contratti di solidarietà sono significativamente presenti nelle diverse classi dimensionali da 16 dipendenti in su, mentre la cassa in deroga risulta concentrata soprattutto nelle realtà fino a 15 dipendenti (2.401 i lavoratori interessati in queste realtà su un totale di 2.560, pari al 94%), come era peraltro prevedibile data l’attuale scopertura dagli ammortizzatori sociali ordinari. Le cessazioni e le chiusure coinvolgono invece tutte le classi dimensionali fino a 250 dipendenti, e danno la misura anch’esse della preoccupante situazione del settore.