Referendum Costituzionale, Bentivogli: La vera catastrofe? Se resta tutto così
La vera catastrofe? Se resta tutto così
Intervista a Marco Bentivogli Segretario generale Fim Cisl
di Alessia Gozzi – QN 20 novembre 2016
La vera catastrofe sarebbe lasciare tutto com’é. Il Segretario della Fim Marco Bentivogli ha schierato i metalmeccanici Cisl per il Si al referendum anche perché “se si boccia un accordo bisogna proporne uno migliore”.
D- Non sarà tra quelli che si turano il naso perché non vedono alternativa a Renzi?
R- No, abbiamo fatto una valutazione sul merito indipendentemente da renzismo o antirenzismo, siamo generosi dell’autonomia dei partiti.
D- La vostra posizione è più netta rispetto a quella del segretario generale Furlan, secondo qualcuno un po’ troppo…
R- La Cisl, storicamente, si è sempre schierata nei referendum costituzionali. Il Si e il No hanno pari dignità, ma un sindacalista non può non prendere posizione: sbaglia quella parte del sindacato che tentenna mentre il nostro ruolo deve essere quello di un pungolo ai partiti sulle riforme. Noi abbiamo dato un orientamento ma gli iscritti voteranno con la propria testa.
D- La vittoria del No porterebbe il diluvio sui mercati e sull’economia come teme qualcuno
R- Nessun diluvio, così come nessuna deriva autoritaria se vincesse il Si. E’ vero che ci sarebbero turbolenze sui mercati, ma non paga usarlo come argomento per il Si.La vera catastrofe? Il fatto che resterebbe tutto come’é, con un ping pong tra le Camere e il mostro del Titolo V.
D- Anche voi appoggiaste la riforma del Titolo V che attribuì più poteri alle Regioni.
R- Sbagliammo , dovrebbe ammetterlo anche D’Alema. A 15 anni di distanza si è dimostrato un disastro, è uno dei motivi per i quali non esiste una politica energetica nazionale mentre i contenziosi tra Stato e Regioni sono aumentati di nove volte. Quanto al bicamerlismo perfetto, genera un ping pong che riduce la trasparenza e aumenta la possibilità delle lobby di inserirsi.
D- Renzi dice che il fronte opposto è un’accozzaglia, compresa una parte del sindacato, è così?
R- fa parte dei toni un po’ guasconi che Renzi dovrebbe limitare. Ma è vero che , se si mettono in fila le ragioni del No, non si trova il filo conduttore per una riforma alternativa. Monarchici e Forza Nuova insieme in difesa della Costituzione repubblicana antifascista, l’apoteosi della retorica che fa della Carta la più evocata ma anche la meno conosciuta e la più tradita. Così la Cgil che al congresso 2014 sostenne il superamento del bicameralismo perfetto, ora cambia idea. Sarà l’antirenzismo.