Lettera di Alfonso Torres a tre anni da sciopero lavoratori Teksid Hierro – Messico
Sono passati 3 anni da quando abbiamo realizzato lo sciopero nell’impresa Teksid Hierro del Messico [n.r. controllata dal Gruppo FCA) per esigere una giusta ripartizione della redditività, oltre il reinserimento lavorativo di tre operai licenziati senza giusta causa. Inoltre chiedevamo l’uscita della CTM come titolare del contratto collettivo di lavoro e la nostra adesione al Sindacato Nazionale dei mineros diretto da Napoleón Gómez Urrutia.
3 anni in cui se l’è presa comoda solo la “Giunta di conciliazione e arbitraggio”, prima a livello locale e ora a livello nazionale; 3 anni di lotta nella quale abbiamo conosciuto grandi amicizie, grandi guerrieri; 3 anni in cui siamo stati criticati per avere un’idea differente a quella di altri compagni, ma oggi il nostro movimento di protesta ha aperto gli occhi a molte persone di altre aziende.
Ogni giorno è un giorno di meno per raggiungere la meta, questa meta che molti dicono non raggiungeremo mai. Guardate continuiamo ad essere pronti alla lotta con la convinzione di essere parte della grande famiglia dei mineros. Guardate non ci siamo arresi, non ci siamo consegnati ai regali dell’impresa e, soprattutto, non ci siamo inginocchiati davanti i sindacati charros. Se qualcosa abbiamo appreso è che la dignità non si vende. Continueremo a essere pronti alla lotta fino alla vittoria.
Ci hanno chiamato pazzi rivoltosi, Napillos ecc.. per esigere una elezione sindacale tra i lavoratori di fabbrica e riusciremo ad ottenerla. La meta è chiara: buttare fuori la CTM da Teksid. In un’occasione mi hanno domandato se era valsa la pena essere stato licenziato da un’azienda dove lavoravo. Se valeva la pena di stare in una lista nera che maneggiano gli impresari e la CTM perché non mi si dia un lavoro. E la mia risposta è stata, chiaramente, che ne è valsa la pena. Ogni giorno di lotta, pur a passo lento, è sicuro e sempre guardo avanti, o di lato, ma mai indietro. La mia meta è definita. Quello che era iniziato come una carriera professionale, i charros della CTM lo hanno trasformato in una maratona mettendo il bastone tra le ruote per timore di perdere la loro miniera d’oro. Ma lo raggiungeremo, arriveremo alla meta.
Grazie Napoleón Gómez Urrutia, per tutto questo appoggio e per non essersi tirato indietro. Grazie al Comitato Esecutivo Nazionale, ai compagni di tutte le sezioni dei mineros del Messico. Grazie agli Steelworkers, a Industriall Global Union , alla FIM-CISL e alla FIOM. Molte grazie ai miei compagni attivisti alla Teksid. Grazie per stare resistendo alla costante repressione della direzione Risorse Umane. La meta sarà raggiunta e verrà il giorno saremo noi stessi ad eleggere i nostri rappresentanti sindacali. Niente potrà impedirlo. Resistete compagni!
La lotta continua……