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Articolo 18, contrapposizione che riporta il Paese venti anni indietro

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl Giuseppe FARINA

 

Articolo18: un’inutile contrapposizione che riporta il Paese venti anni indietro.

Per il lavoro serve il rilancio dell’industria e degli investimenti.

 

30 settembre 2014, manifestazione nazionale e presidio Piazza Montecitorio

 

Le forzature del Governo e il ricorso allo sciopero sull’articolo 18, riporterebbe il Paese venti anni indietro e non servirebbe a creare nuovo lavoro, né al Governo ad ottenere “benevolenza” in Europa, farebbe solo la fortuna dei soliti noti, nostalgici degli anni ’70, presenti nel sindacato e tra le file del Governo.

 

Non sono le regole sul mercato del lavoro né tantomeno la soppressione dell’articolo 18 che potranno rilanciare l’economia e l’industria e far crescere il lavoro.

Il Governo deve cambiare agenda e priorità e mettere al centro della sua azione il rilancio degli investimenti e dell’industria nel nostro Paese, l’unica e concreta condizione per superare le tante crisi aziendali, far ripartire la crescita e dare speranza di nuovo lavoro ai giovani.

 

Su questo obiettivo martedì 30 settembre alle 10.30, il sindacato metalmeccanico della CISL manifesterà a Roma sotto Palazzo Chigi e Parlamento. Centinaia tra delegati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità, provenienti da tutt’Italia, porteranno a Roma la crisi dell’industria metalmeccanica e le proposte della Fim Cisl per uscirne fuori. Vogliamo dare la sveglia al Governo e alla politica.

Chiediamo che venga messa al centro dell’azione del Governo un progetto di rilancio dell’industria che oltre a risolvere le emergenze delle tante crisi aziendali, affronti con decisione i nodi competitivi che penalizzano imprese e lavoro industriale e allontanano gli investimenti esteri dal nostro Paese (alta tassazione sul lavoro e alto costo dell’energia, accesso al credito, ritardi nelle infrastrutture industriali, la stabilità delle regole e l’efficienza della pubblica amministrazione, ecc.). Ma anche, progetti di investimenti pubblici e di incentivi a quelli privati, a sostegno di un più avanzato posizionamento della nostra industria su mercati.

Perché senza investimenti e senza industria non c’è né crescita né lavoro ed è su questo che il  Governo e la politica debbono urgentemente dare risposte.

Roma, 18 settembre 2014                                                                                      Ufficio stampa Fim Cisl