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Fincantieri – STX: Fim e Uilm scrivono ai loro colleghi oltralpe – 23 giugno 2017

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Ai coordinatori nazionali del settore delle costruzioni navali e

ai responsabili Uffici Europa e internazionale di

CFE-CGC Métallurgie

All’attenzione di Anne Catherine Cudennec

FGMM-CFDT

All’attenzione di Caroline Blot

FO Metaux

All’attenzione di Paul Ribeiro

FTM-CGT

All’attenzione di Daniel Pellet e Patrick Correa

 

Cari colleghi,

nel nostro paese e nelle nostre organizzazioni sindacali ha destato stupore e preoccupazione l’evoluzione della vicenda legata all’acquisizione da parte di FINCANTIERI di STX France, soprattutto in considerazione delle valutazioni espresse da parte di alcune strutture sindacali territoriali che, oltretutto, hanno determinato revisioni nelle decisioni governative.

Nella lunga e difficile vicenda che ha portato all’assegnazione della gara per la vendita a FINCANTIERI, ha prevalso la capacità di presentare un progetto industriale serio e credibile da parte di una società solida e governata con capacità manageriali importanti, il cui valore è dimostrato dalla capacità di attraversare la difficile crisi che ha colpito il nostro continente e l’intero globo negli ultimi anni.

FINCANTIERI, anche grazie all’azione sindacale svolta con responsabilità e partecipazione, è uscita rafforzata sul mercato interno e globale, diventando un player primario nel mercato navale mondiale in tutti i settori e rafforzando la sua presenza in quello europeo.

Siamo rimasti, pertanto, stupiti aver saputo che alcune strutture sindacali rimettevano in discussione l’assegnazione delle quote di maggioranza a FINCANTIERI, ventilando rischi occupazionali, di tenuta industriale o di governance, che sinceramente non comprendiamo, stante anche i trascorsi di STX France e i ripetuti cambi di proprietà, rispetto ai quali mai si era tenuto un simile comportamento, considerando che i coreani erano in maggioranza.

L’Italia è stata terreno d’importanti acquisizioni francesi, più o meno strategiche. Mai nessuna organizzazione sindacale confederale ha condizionato o vincolato la decisione sulla vendita, all’appartenenza francese – o in genere straniera – del gruppo che acquisiva. Né chiesto al Governo italiano di nazionalizzare l’azienda per non cederla a una società di un altro paese, come MBDA (missilistica) o Thales Italia (spazio) in cui il nostro paese è in minoranza nel controllo azionario.

Le politiche e le spinte nazionalistiche, inoltre, stridono con le prospettive di un’Europa comune attorno alla quale costruire il rilancio del nostro continente anche a fronte di scelte strategiche già assunte che puntano in altre direzioni, come nel caso della Difesa Unica Europea. In questo senso sarebbe inaccettabile pensare che disponibilità, percorsi e regole comuni siano validi e applicabili a senso unico e quindi esclusivamente se a vantaggio dello stesso soggetto o paese, in funzione alla condizione in cui si trovi, di acquirente o cedente. E questo, da cittadini e lavoratori europei e italiani non sarebbe accettabile.

Come sindacati italiani abbiamo sempre ritenuto fondamentale per condividere la cessione di un’azienda italiana, la solidità del piano industriale e occupazionale e la credibilità della società straniera che lo presenta. Riteniamo che FINCANTIERI abbia entrambe le caratteristiche.

Vi chiediamo, quindi, di tenerci informati delle posizioni ufficiali che il vostro sindacato assume in questa vicenda, sia con l’azienda, sia con il Governo francese, al fine di capire se possiamo condividere un percorso comune di crescita industriale e occupazionale nel settore europeo delle costruzioni navali, nell’interesse congiunto dei lavoratori italiani e francesi.

Cordiali saluti.

 

Michele Zanocco                                                                      Giovanni Contento

segretario nazionale FIM-CISL                                                 segretario nazionale UILM-UIL

 

Gianni Alioti                                                                            Chiara Romanazzi

ufficio internazionale FIM-CISL                                                  ufficio internazionale UILM-UIL