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ILVA, FIM, FIOM, UILM: La mobilitazione dei lavoratori ferma la falsa partenza della trattativa

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Comunicato Stampa

Fim, Fiom, Uilm 

Ilva. La mobilitazione dei lavoratori ferma la falsa partenza della trattativa

Si è tenuto oggi presso il ministero dello Sviluppo economico il previsto incontro, del 15 settembre scorso, sulla verifica del Piano industriale, e dopo l’invio della procedura art. 47 – avvenuto venerdì scorso – per quanto riguarda l’acquisizione di Arcelor Mittal degli stabilimenti Ilva alla presenza del ministro  Carlo Calenda e del vice ministro Teresa Bellanova.

Incontro che doveva vedere anche la presenza della direzione Arcelor Mittal – ma che per iniziativa del Governo – lo stesso ha deciso di rinviare per una mancanza del rispetto sostanziale degli impegni da parte dell’azienda.

Infatti secondo il ministro, alla luce di quanto formalizzato da Arcelor Mittal nella lettera di procedura verrebbe meno l’impegno verso il mantenimento dei livelli retributivi, di inquadramento e di anzianità lavorativa per tutti i lavoratori che l’azienda intenderebbe assumere.

Di fronte alla posizione del governo la delegazione di Arcelor Mittal ha espresso la necessità di un confronto con gli azionisti.

Per quanto riguarda invece i livelli occupazionali il ministro ha riconfermato l’esistenza di 4.000 esuberi nei diversi stabilimenti Ilva.

Alla luce di quanto avvenuto Fim, Fiom e Uilm, ritengono che la decisione del governo di non procedere all’avvio del negoziato con Arcelor Mittal sia soprattutto la conseguenza della mobilitazione che oggi si è tenuta in molti stabilimenti Ilva, registrando una elevatissima adesione da parte dei lavoratori.

Per Fim, Fiom e Uilm, pur apprezzando parzialmente la posizione del Governo a riguardo dei livelli retributivi e di inquadramento, rimangono del tutto inaccettabili e ingiustificati i 4.000 esuberi a cui si devono aggiungere tutti quelli che fanno parte delle attività dell’indotto. Numeri a cui Fim, Fiom e Uilm non si ritengono per nulla vincolati.

Fim, Fiom e Uilm ritengono assolutamente necessario attivare fin da subito incontri a livello locale con le istituzioni – Regioni e Comuni – per un coinvolgimento rispetto alle ricadute industriali e occupazionali che la vertenza potrebbe avere e nello stesso tempo ribadire gli impegni assunti tra i quali l’accordo di programma sottoscritto per la realtà di Genova.

Così come fin dai prossimi giorni Fim, Fiom e Uilm in ragione dei propositi di Arcelor Mittal e delle gravi conseguenze industriali ed occupazionali, chiederanno di calendarizzare una specifica audizione sia alla Camera che al Senato.

Alla luce di quanto accaduto, Fim, Fiom e Uilm ritengono necessario organizzare fin da subito le assemblee dei lavoratori accompagnate da iniziative di sciopero da proclamare territorialmente nei prossimi giorni per continuare la mobilitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva.

 

Fim, Fiom e Uilm nazionali 

Roma, 9 ottobre 2017

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