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Biografia

MARCO BENTIVOGLI, 47 anni, nato a Conegliano Veneto (TV), è stato  eletto Segretario Generale della Fim Cisl il 13 novembre 2014. Sposato con Silvia, ha una figlia Emma, di 7 anni. Entra in Fim Cisl nel 1994, dopo anni di lavori precari e studi economici. Nel 2008 l’approdo alla Segreteria Nazionale. Il 13 novembre 2014, su indicazione del Segretario uscente Giuseppe Farina, viene eletto Segretario Generale con 134 voti su 143 votanti. E’ stato confermato alla guida dei metalmeccanici Cisl con 97% dei voti il 9 giugno 2017 nel corso del 19° Congresso Fim Cisl tenutosi presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma

Gli anni ’94 – ’97: coinvolgere i giovani.

Nella Fim Cisl gli viene affidato a 24 anni, anche per le sue esperienze di impegno sociale, il compito di costruire una politica organizzativa sui giovani e in pochi anni fonda il Network Giovani Metalmeccanici (NGM), con l’idea che il sindacato debba ritornare ad essere “un luogo pubblico delle migliori aspirazioni dei giovani” lanciando l’idea che i giovani attivisti devono essere rappresentanti e “intercettori di persone ed esigenze” nei luoghi di lavoro, spesso trascurate e non rappresentate dal sindacato. La piattaforma del rinnovo contrattuale del 1998, arriva dopo un inchiesta con migliaia di questionari raccolti tra le aspettative dei giovani nel nuovo contratto. Nel 1998 su una nota intervista a Il Mondo in cui viene definito “un marziano nel sindacato” e dove attacca sin da allora la distanza del sindacato confederale dalle nuove generazioni e la troppa vicinanza alla politica, in tempi di concertazione ma anche di confusione di ruoli. Tra i primi a portare l’iniziativa sindacale sulla rete lanciando Ngm anche su internet, già nel 1997. Si occupa di politiche contrattuali dei giovani. In quegli anni, con i giovani della Fim, ottiene la riapertura della scuola quadri di formazione sindacale, il celebre Romitorio di Amelia(TR) che aveva sospeso la sua attività.
Bentivogli, ripercorre il percorso formativo, di qualche decennio precedente quando il percorso dei quadri sindacali partiva mettendogli la valigia in mano e facendoli girare per l’Italia, a imparare dalle diverse condizioni del lavoro e dell’organizzazione, il miglior percorso di crescita come organizzatore sindacale.

Gli anni ’98 – ’08: da Bologna ad Ancona, l’esperienza nella Fim Provinciale e Regionale.

Dal 1998 al 2001 inizia il suo lavoro in zona sindacale della Bolognina, a Bologna e di importanti aziende del packaging come la Gd e dove successivamente diverrà Segretario Provinciale. Nel 2001 va ad Ancona dove diviene prima segretario provinciale e poi regionale dei metalmeccanici marchigiani. In questo periodo seguirà aziende come Fincantieri, Caterpillar, Fiat-Cnh e del settore degli elettrodomestici.

Dal ’08 ad oggi: la Segreteria Nazionale e  le “dure vertenze” Alcoa, Lucchini, Ilva, AST

Nel Luglio del 2008, Giuseppe Farina, appena eletto Segretario Generale, porta Bentivogli nella Segreteria Nazionale della Fim Cisl. Da allora si occupa di Finmeccanica, che avvia progressivamente la sua riorganizzazione a partire da AnsaldoBreda, AleniaAermacchi, SelexEs, segue il nuovo settore delle energie rinnovabili dove a seguito della crisi del settore lancerà il primo sciopero della filiera manifatturiera delle energie rinnovabili il 20 aprile 2011 e la partecipazione della Fim in ambiti della nuova sostenibilità come Terra Futura. Si occupa di Siderurgia e Alluminio, dove segue le vertenze più dure della crisi del momento: Alcoa, Lucchini, Ilva, AST.
Si occupa con Gianni Alioti di Salute Ambiente e Sicurezza sul lavoro e di Partecipazione democrazia industriale, promuovendo il Protocollo di Relazioni Industriali di Finmeccanica e una proposta della Fim Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione strategica d’impresa presentata il 23 ottobre 2013 al Cnel.

Un nuovo Sindacato 2.0

Sostenitore della necessità di voltare pagina nel sindacato. “Serve un sindacato 2.0 che metta insieme i valori migliori e la tecnologia e soprattutto il rilancio della formazione quadri a tutti i livelli. Internazionalizzare, sburocratizzare, ringiovanire il sindacato”. Allergico alle ritualità e al sindacalese, sin da subito, si schiera tra i maggiori sostenitori della riorganizzazione della Cisl, che prevede la diminuzione delle strutture territoriali e regionali confederali e di categoria e gli accorpamenti delle categorie e per quello che riguarda l’industria, la creazione di una nuova, grande e forte categoria dell’industria, con un modello organizzativo sindacale più simile a quello tedesco e scandinavo. Molto rigoroso su trasparenza e gestione organizzativa, in un’organizzazione veramente democratica, il rispetto delle regole vale di più del consenso, viene incaricato più volte nei Commissariamenti di strutture in cui si erano ravvisate irregolarità.
Un giovane su 10 lavoratori è iscritto al sindacato confederale, è un dato che ci impone di ripartire da loro, dalla loro condizione, troppo lontana dai monitor del sindacato, ripartendo dalla formazione, dal loro protagonismo e iniziativa. Il nostro Paese uscirà dai populismi, grazie alle nuove generazioni, che in questi giorni cattivi nelle fabbriche e nel volontariato, non si rassegnano a voler costruire l’Italia migliore, dai frantumi della crisi morale e industriale in cui è precipitato il nostro paese. E’ un entusiasta del lavoro sindacale, “il più bello che esiste” lo definisce in un intervista “a tu per tu con il sindacato di Francesco Lauria e Silvia Stefanovichj.

Autore di numerosi articoli e libri, è stato il primo sindacalista in Italia ad affrontare il tema dei cambiamenti nell’industria con l’avvento dell’Internet of Things e della digitalizzazione dell’economia e della società, di cui parla in #Sindacatofuturo in Industry4.0 (edizioni Adapt Press). Al centro delle sue riflessioni anche i “nuovi lavori” della sharing e Gig economy. Nel 2016 pubblica con Castelvecchi “Abbiamo rovinato l’Italia? Perché non si può fare a meno del sindacato“, giunto nel giugno del 2017 alla seconda ristampa dopo il successo della prima edizione. Il libro è un vero e proprio manifesto sul sindacato del futuro, un sindacato che secondo l’autore ha la necessità di fare scelte radicali, rifondative, rigeneratrici (le 3R).

Insieme all’ex Ministro Carlo Calenda lancia, il 12 gennaio 2018 dalle pagine del Sole 24, un Piano industriale per l’Italia delle competenze (Piano Calenda-Bentivogli)L ‘obiettivo è promuovere il rilancio del Paese con una strategia costruita su tre pilastri: Competenze, Impresa, Lavoro. Ne è nato un vivace dibattito pubblico che ha coinvolto intellettuali, economisti e leader politici, dai quali è venuto un ampio consenso alle proposte avanzate nel documento.

Nell’agosto del 2018 lancia sulle pagine del Sole 24 Ore insieme a Massimo Chiriatti Blockchain Italia, manifesto per un nuovo bene pubblico digitale. Sulle opportunità e le applicazioni che la tecnologia blockchain può avere nel campo della rappresentanza e del lavoro

A gennaio 2019 Bentivogli viene selezionato come componente della commissione del Ministero dello Sviluppo Economico per l’elaborazione di una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale .

I temi dell’innovazione tecnologica, robotica, big data, blockchain sono al centro dei suoi approfondimenti e studi. Di recente, il 19 marzo 2019 pubblica con Rizzoli Contrordine Compagni, manuale di resistenza alla tecnofobia per la riscossa del lavoro e dell’Italia. Il libro è una guida pratica alla quarta rivoluzione industriale che cambierà e già sta cambiando non solo la produzione ma anche il lavoro e la vita degli esseri umani.